problema

Già in periodo pre-pandemico si era  sottolineato come l’unica strategia efficace di lungo periodo per assicurare una adeguata assunzione di VITD fosse quella di non limitarne l’accesso, e come una vera politica di prevenzione dell’ ipovitaminosi D fosse quella di aggiungere agli alimenti, in modo sistematico, un supplemento di VITD, come, peraltro, già in atto nei paesi comunitari nordeuropei  [7,8]. In questo ambito, l’Unione Europea può giuocare un ruolo rilevante per ridurre le diseguaglianze tra i paesi dell’Unione, con una politica sanitaria di comunità unitaria.

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